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Collaborare con Dio ci riempie di gioia

Collaborare con Dio ci riempie di gioia

Operando insieme a lui, vi supplichiamo anche di non accettare l’immeritata benignità di Dio venendo meno al suo scopo (2 CORINTI 6:1)

CANTICI: 75, 74

1. Anche se Geova è il Supremo, che invito fa ad altri?

GEOVA è il Supremo. Infatti ha creato tutte le cose, e la sua saggezza e la sua potenza non hanno limiti. Geova fece capire questa verità a Giobbe, che infatti poi disse: “Ho saputo che tu puoi fare ogni cosa, e non c’è idea che sia per te irrealizzabile” (Giobbe 42:2). Geova può fare tutto quello che vuole senza l’aiuto di nessuno. Ma dimostra il suo amore invitando altri a collaborare con lui per far avverare il suo proposito.

2. Geova ha invitato suo Figlio a fare un lavoro importante. Quale?

2 Dio ha creato suo Figlio Gesù prima di creare tutto il resto. Poi ha invitato suo Figlio ad aiutarlo a creare ogni altra persona o cosa (Giovanni 1:1-3, 18). Parlando di Gesù, l’apostolo Paolo scrisse: “Per mezzo di lui tutte le altre cose furono create nei cieli e sulla terra, le cose visibili e le cose invisibili, siano essi troni o signorie o governi o autorità. Tutte le altre cose sono state create per mezzo di lui e per lui” (Colossesi 1:15-17). Quindi Geova non solo ha dato a suo Figlio un lavoro importante, ma lo ha anche fatto sapere ad altri. Che onore!

3. Geova cosa invitò Adamo a fare, e perché?

3 Geova ha invitato anche gli esseri umani a collaborare con lui. Per esempio diede ad Adamo il compito di scegliere i nomi degli animali (Genesi 2:19, 20). Pensiamo a come fu felice Adamo di fare questo lavoro! Studiò bene gli animali, osservando com’erano fatti e come si comportavano. Così poté scegliere un nome adatto per ognuno di loro. Ma era stato Geova a creare tutti gli animali, quindi avrebbe potuto scegliere lui i loro nomi. Eppure diede ad Adamo questo compito, perché gli voleva bene. Dio gli diede anche l’incarico di allargare il paradiso fino a coprire tutta la terra (Genesi 1:27, 28). A un certo punto, però, Adamo non volle più collaborare con Dio. Questo causò grandi sofferenze a lui e a tutti i suoi discendenti (Genesi 3:17-19, 23).

4. In che modo altre persone collaborarono con Dio per far avverare la sua volontà?

4 In seguito Dio invitò anche altre persone a collaborare con lui. Noè costruì un’arca che salvò lui e la sua famiglia quando venne il Diluvio. Mosè liberò la nazione di Israele dall’Egitto. Giosuè portò gli israeliti nella Terra Promessa. Salomone costruì il tempio di Gerusalemme. Maria diventò la madre di Gesù. Tutti questi servitori di Geova e altri ancora collaborarono con lui per far avverare la sua volontà.

5. A quale opera possiamo partecipare, e Geova aveva bisogno del nostro aiuto per compierla? (Vedi l’immagine iniziale.)

5 Oggi Geova ci invita a fare del nostro meglio per sostenere il suo Regno. Ci sono molti modi diversi per servire Dio. Non tutti possiamo servirlo nello stesso modo, ma tutti possiamo predicare la buona notizia del Regno. Geova potrebbe compiere quest’opera senza il nostro aiuto. Potrebbe parlare direttamente dal cielo con le persone sulla terra. Gesù disse che Geova avrebbe potuto far parlare le pietre in merito al Re del suo Regno (Luca 19:37-40). Ma Geova ha dato a noi l’incarico di essere suoi “collaboratori” (1 Corinti 3:9). L’apostolo Paolo scrisse: “Operando insieme a lui, vi supplichiamo anche di non accettare l’immeritata benignità di Dio venendo meno al suo scopo” (2 Corinti 6:1). È un grande onore essere invitati a collaborare con Dio. E questo ci rende molto felici. Vediamo perché.

COLLABORARE CON DIO CI RENDE FELICI

6. In che modo il Figlio primogenito di Dio descrisse i sentimenti che provava collaborando con suo Padre?

6 Collaborare con Geova ha sempre reso felici i suoi servitori. Prima di venire sulla terra, il Figlio primogenito di Dio disse: ‘Geova mi produsse come il principio della sua via. Ero accanto a lui come un artefice, ed ero colui del quale egli specialmente si deliziava di giorno in giorno, allietandomi io dinanzi a lui in ogni tempo’ (Proverbi 8:22, 30). Collaborando con suo Padre, Gesù ‘si allietava’, cioè era felice, perché faceva molte cose e perché sentiva che Geova gli voleva bene. Che dire di noi?

Insegnare la verità ad altri è l’opera più soddisfacente che ci sia (Vedi il paragrafo 7)

7. Perché l’opera di predicazione ci rende felici?

7 Gesù disse che siamo felici sia quando diamo che quando riceviamo (Atti 20:35). Siamo stati felici di ricevere la verità, ma siamo anche felici di dare la verità ad altri. Perché? Perché vediamo che le persone diventano veramente felici quando capiscono cosa insegna la Bibbia e cominciano ad avvicinarsi a Dio. Proviamo una forte emozione quando notiamo che cambiano il loro modo di pensare e di vivere. La predicazione è l’opera più importante e soddisfacente che ci sia. Permette a chi diventa amico di Dio di avere la vita eterna (2 Corinti 5:20).

8. Cosa hanno detto alcuni in merito alla gioia che provano collaborando con Geova?

8 Quando insegniamo ad altri la verità su Dio proviamo molta gioia. Sappiamo che rendiamo felice Geova e che lui apprezza i nostri sforzi. (Leggi 1 Corinti 15:58.) Marco è un fratello che vive in Italia, e racconta che prova una grandissima gioia sapendo di dare il proprio meglio a Geova e non a persone che dimenticano presto quello che uno fa. E Franco, un altro fratello italiano, dice che Geova, tramite la sua Parola e ogni altra cosa che ci dà, “ci ricorda ogni singolo giorno quanto ci ama e quanto sia importante quello che facciamo per lui, non importa se noi pensiamo che sia poco o niente”. E poi conclude: “Ecco perché collaborare con Geova non solo mi rende felice: è la mia ragione di vita”.

COLLABORARE CON DIO CI AVVICINA A LUI E AGLI ALTRI

9. Quale rapporto esisteva tra Geova e Gesù, e perché?

9 Quando collaboriamo con le persone che amiamo, ci avviciniamo a loro. Impariamo a conoscere meglio la loro personalità e le loro qualità. Scopriamo quali sono le loro mete e come cercano di raggiungerle. Gesù collaborò con Geova forse per miliardi di anni. L’amore e l’affetto che provavano l’uno per l’altro diventarono così forti che nulla avrebbe mai potuto rovinare il loro rapporto. Gesù spiegò quanto fossero uniti tra di loro dicendo: “Io e il Padre siamo uno” (Giovanni 10:30). Erano veramente uniti e collaboravano in piena armonia.

La predicazione rafforza la nostra fede perché ci ricorda le promesse di Dio e le sue norme amorevoli

10. Perché la predicazione ci fa sentire più vicini a Dio e agli altri?

10 Gesù chiese a Geova di proteggere i suoi discepoli. Perché? Lo spiegò nella sua preghiera, quando disse: “Affinché siano uno come lo siamo noi” (Giovanni 17:11). Se seguiamo le norme di Dio e partecipiamo all’opera di predicazione, capiamo meglio le sue meravigliose qualità. Capiamo perché è saggio fidarci di lui e seguire la sua guida. E se noi ci avviciniamo a Dio, lui si avvicinerà a noi. (Leggi Giacomo 4:8.) Inoltre, le norme di Dio e la predicazione ci fanno avvicinare anche ai nostri fratelli e sorelle, perché abbiamo problemi e gioie simili e perché abbiamo le loro stesse mete. Compiamo un’opera insieme, ci rallegriamo insieme e perseveriamo insieme. Octavia, una sorella che vive in Gran Bretagna, dice: “Collaborare con Geova mi fa sentire più vicina agli altri”. La sorella spiega il motivo. Dice che ora la sua amicizia con i fratelli e le sorelle dipende dal fatto che ha “la loro stessa meta e la loro stessa guida”. Sicuramente anche noi la pensiamo così. Quando vediamo gli sforzi che fanno i nostri fratelli per piacere a Geova, ci sentiamo sempre più vicini a loro.

11. Perché possiamo dire che nel nuovo mondo ci avvicineremo ancora di più a Geova e ai nostri fratelli?

11 Già oggi vogliamo molto bene a Dio e ai fratelli, ma nel nuovo mondo il nostro amore per loro crescerà ancora di più. Pensiamo a tutto il meraviglioso lavoro che dovremo fare in futuro! Accoglieremo i risuscitati e insegneremo loro la verità su Geova. Inoltre lavoreremo per trasformare la terra in un paradiso. Sarà davvero una grande gioia collaborare tutti insieme e, col tempo, diventare perfetti sotto il governo di Cristo. Tutti gli esseri umani si avvicineranno ancora di più gli uni agli altri e a Geova, che di certo ‘sazierà il desiderio’ di ognuno (Salmo 145:16).

COLLABORARE CON DIO CI PROTEGGE

12. In che modo la predicazione ci protegge?

12 La nostra amicizia con Geova è qualcosa che dobbiamo proteggere. Viviamo nel mondo di Satana e siamo imperfetti, quindi è molto facile cominciare a pensare e a comportarci come fa il mondo. È come nuotare in un fiume con la corrente che ci spinge in una direzione in cui non vogliamo andare. Dobbiamo usare tutte le nostre forze per nuotare nella direzione giusta. Allo stesso modo dobbiamo fare un grosso sforzo per evitare di essere influenzati dal mondo di Satana. In che modo la predicazione ci protegge? Quando parliamo alle persone di Geova e della Bibbia, ci concentriamo su cose importanti e buone, non su cose che indeboliscono la fede (Filippesi 4:8). La predicazione rafforza la nostra fede perché ci ricorda le promesse di Dio e le sue norme amorevoli. Ci aiuta anche a continuare a mostrare le qualità necessarie per proteggerci da Satana e dal suo mondo. (Leggi Efesini 6:14-17.)

Quando usiamo il nostro tempo per servire Geova, non abbiamo tempo per preoccuparci troppo dei nostri problemi

13. Cosa pensa della predicazione un fratello dell’Australia?

13 Quando usiamo il nostro tempo per predicare, studiare e aiutare gli altri nella congregazione, siamo protetti perché non abbiamo tempo per preoccuparci troppo dei nostri problemi. Joel, un fratello che vive in Australia, racconta: “La predicazione mi aiuta a ricordare come stanno veramente le cose. Mi ricorda i problemi che hanno le persone e i benefìci che ho avuto io seguendo i princìpi della Bibbia. La predicazione mi aiuta a rimanere umile; mi dà l’opportunità di confidare in Geova e nei miei fratelli e sorelle”.

14. Perché il fatto che continuiamo a predicare dimostra che abbiamo lo spirito di Dio?

14 La predicazione ci dà ancora più fiducia che abbiamo lo spirito di Dio. Facciamo un esempio. Immaginiamo di avere il compito di portare il pane alle persone che vivono nella nostra zona. Non veniamo pagati per questo, anzi siamo noi a dover pagare tutte le spese. Inoltre la maggioranza di quelle persone non vuole il nostro pane e qualcuno addirittura ci odia perché glielo portiamo. Per quanto tempo continueremmo a fare questo lavoro? In poco tempo ci scoraggeremmo e probabilmente smetteremmo di farlo. Eppure molti di noi continuano a predicare anno dopo anno, anche se questo significa usare il proprio tempo e i propri soldi. E lo fanno anche quando le persone li prendono in giro o si arrabbiano con loro. Questo dimostra che lo spirito di Dio è davvero con noi!

COLLABORANDO CON DIO DIMOSTRIAMO AMORE PER LUI E PER IL PROSSIMO

15. In che modo la predicazione della buona notizia è collegata al proposito di Geova per gli esseri umani?

15 In che modo la predicazione è collegata al proposito di Geova per gli esseri umani? Dio voleva che le persone vivessero per sempre e, anche se Adamo peccò, il proposito di Dio non è cambiato (Isaia 55:11). Dio fece qualcosa per liberarci dal peccato e dalla morte. Che cosa? Fece venire Gesù sulla terra a sacrificare la sua vita. Ma per trarre beneficio da questo sacrificio, gli esseri umani dovevano ubbidire a Dio. Perciò Gesù insegnò alle persone cosa richiedeva Dio da loro, e comandò ai suoi discepoli di insegnare la stessa cosa. Quindi oggi quando predichiamo e aiutiamo le persone a diventare amiche di Dio, in effetti cosa stiamo facendo? Stiamo collaborando direttamente con il nostro Dio amorevole. Infatti stiamo aiutando le persone a capire come, grazie a lui, possono essere salvate dal peccato e dalla morte.

16. In che modo la predicazione è collegata ai comandamenti più importanti che Dio ha dato?

16 Quando aiutiamo qualcuno a trovare la strada per la vita eterna, dimostriamo di volere bene a lui e a Geova. Infatti Geova “vuole che ogni sorta di uomini siano salvati e vengano all’accurata conoscenza della verità” (1 Timoteo 2:4). Quando un fariseo chiese a Gesù qual era il comandamento più importante, Gesù rispose: “‘Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente’. Questo è il più grande e il primo comandamento. Il secondo, simile ad esso, è questo: ‘Devi amare il tuo prossimo come te stesso’” (Matteo 22:37-39). Predicando la buona notizia, noi ubbidiamo a questi comandamenti. (Leggi Atti 10:42.)

17. Che sentimenti provate pensando all’onore di predicare la buona notizia?

17 Abbiamo proprio un grande onore! Geova ci ha dato un’opera che ci rende felici, che ci avvicina a lui e ai nostri fratelli, e che protegge la nostra amicizia con lui. Quest’opera ci dà anche l’opportunità di dimostrare il nostro amore per Dio e per il prossimo. Geova ha milioni di servitori in tutto il mondo, e ognuno di loro ha circostanze molto diverse. Ma tutti noi — giovani o vecchi, ricchi o poveri, forti o deboli — ci impegniamo al massimo per parlare della nostra fede ad altri. Siamo d’accordo con Chantel, una sorella francese, che dice: “La Persona più potente dell’universo, il Creatore di tutte le cose, il Dio felice mi dice: ‘Vai! Parla! Parla al posto mio e parla con il cuore. Io ti do la mia forza, la mia Parola, il mio aiuto dal cielo, compagni d’opera sulla terra, addestramento continuo e istruzioni precise al tempo giusto’. Che privilegio straordinario abbiamo: fare quello che Geova ci chiede e collaborare con lui!”